Coltivazione
Coltivazione
non utilizziamo prodotti chimici o di sintesi
Naturalmente "in Siccagno"
Gli agricoltori di Valledolmo da svariate generazioni portano a termine il ciclo di maturazione del pomodoro senza apporto di acqua.
Ciò avviene grazie ad una tecnica di coltivazione (“in Siccagno”) attraverso la quale vengono sfruttate al meglio le caratteristiche dei terreni che presentano delle componenti argillose montmorillonitiche o sabbie plioceniche miste ad argilla con caratteristiche di buona fertilità agronomica e di autoregolazione idrica nei periodi di siccità.
Inoltre il particolare clima dell’area contribuisce a mantenere l’umidità atmosferica su buoni livelli anche nel periodo estivo, equilibrando la traspirazione del terreno ed inducendo la pianta ad ispessire i tessuti a palizzata delle foglie ed a ridurre l’apertura degli stomi.
SPIETRAMENTO
PREPARAZIONE LETTO DI TRAPIANTO
PIANTINE AUTOCTONE
INNAFFIATURA
l'unica acqua che riceve
TRAPIANTO
RINCALZATURA
SPIETRAMENTO
PIANTINE AUTOCTONE
TRAPIANTO
PREPARAZIONE LETTO DI TRAPIANTO
INNAFFIATURA
l'unica acqua che riceve
RINCALZATURA
Per la coltivazione “in Siccagno” si utilizzano varietà locali come il Pizzutello (presidio Slow food) e ultimamente anche varietà di piccola pezzatura come il Datterino per la sua adattabilità ai fattori ambientali, climatici e resistenza agli agenti infestanti, il che consente il non ricorso a trattamenti chimici o di sintesi.
Dopo la rotazione agronomica triennale, in grado di arricchire il terreno di microelementi (potassio, fosforo e azoto), nel periodo estivo avviene l’aratura che grazie alle acque piovane il terreno si idrata il più possibile. In primavera, dopo l’erpicatura, avviene il trapianto delle piantine di pomodoro autoctone.
La raccolta “scalare”, rigorosamente a mano, ha inizio nel mese di Luglio e si protrae fino al mese di Ottobre.